Viaggi, persone e pensieri; paesi e terre lontane sotto un unico Grande Cielo Azzurro.

Il Grande Cielo Azzurro
La terra, le sue grandi distanze, paesi e popolazioni, sono tutte unificate sotto il vasto cielo, che nelle steppe, nelle praterie e nei deserti si estende all’infinito. La sua pace o la sua ira manifestata attraverso gli agenti atmosferici erano cruciali nella vita dei nomadi che si spostavano tra i vecchi continenti. La sua presenza è quasi un entità: gli antichi cinesi lo hanno chiamato tian o shang di, I nomadi turchi e mongoli lo hanno chiamato tengri o kökë tengri, il ‘cielo azzurro’. Testimone silenzioso dei viandanti e delle loro storie, questo grande cielo è sempre presente ovunque io vada e la sua essenza è sempre immutabile e limpida come quando con un aereo saliamo oltre le nuvole.
L’amore per l’Asia
Fin da bambino sono andato molte volte in viaggio in Asia e sono entrato in contatto con la vita, le tradizioni e la spiritualità di questa terra. Mi sono sempre rimasti impressi gli odori, i volti della gente, le immagini pacifiche e terrificanti di buddha sorridenti e divinità dall’aspetto irato, inferni e paradisi, dèi, immortali e demoni della religione popolare cinese (un miscuglio di buddhismo, taoismo, confucianesimo e di varie credenze popolari, i cui riti spesso riportano a una tradizione preesistente che sembra più simile, in certi aspetti, ad alcune tradizioni animistiche), il buddha che ride e il bodhisattva della compassione Guanyin dei templi nelle chinatown del sud-est asiatico, i sobri buddha thailandesi in meditazione con le loro espressioni di beatitudine e l’induismo con i suoi deva, asura e le sue storie di santi ed eroi.

La connessione con il Tibet
Il primo incontro con il mondo tibetano che io ricordo è stato allo stupa di Boudhanath a Kathmandu. Sui versanti delle colline lontane Alzando lo sguardo vidi un tetto dorato con sopra le gazzelle e la Ruota del Dharma stagliarsi sulle montagne lontane. Chiesi a mia madre che cos’era e cosa c’era al di là di quelle montagne e lei mi rispose: “il Tibet”. Quel nome misterioso suscitò in me una grande curiosità e subito provai un grande curiosità e il desiderio di andarci. A quell’epoca non avrei mai pensato che ci sarei poi andato davvero e che quel paese, la sua gente, la sua cultura e la sua tradizione spirituale avrebbe influenzato così profondamente la mia vita.
Le ali del garuda
All’inizio in verità non avevo pensato di doverne parlare ma poi ho realizzato che sarebbe potuto essere d’aiuto e d’ispirazione per altre persone.
Ho una leggera paralisi dalla nascita che per fortuna ha colpito quasi solo esclusivamente le gambe, oltre che a non essere tra le più gravi, ma che comunque non mi facilita certo la mobilità. Questo è stato per me spesso motivo di sofferenza ma non mi ha mai impedito di viaggiare e di avere una vita indipendente. Nel mio percorso l’incoraggiamento dei familiari e amici è stato molto importante anche se a volte, quando mi è stato detto che non avrei potuto farcela e io ero convinto del contrario, ho dovuto fare di testa mia. Mentre prima volevo fare tutto da solo, scegliendo sempre le vie difficili per provare a me stesso e al mondo di essere come gli altri, poi, col tempo, ho imparato a essere un po’ più gentile, a scegliere vie più facili e a chiedere aiuto agli altri quando mi trovavo in difficoltà.
Nei miei viaggi lontani ho sempre chiesto e ricevuto aiuto da tante persone, infatti, come chi in mare si rilassa e galleggia sull’acqua, se abbiamo fiducia nella vita e negli altri, questa ci sorreggerà e non andremo mai giù. L’importante è non avere paura di affrontare situazioni difficili perché la mente è la fonte principale di tutta la nostra forza e, quando abbiamo quella, possiamo volare alto e lontano come un garuda senza nessun ostacolo.
Questo blog
Dopo tanti anni di vita, viaggi ed esperienze sulle strade dell’est, ho pensato che sarebbe stato bello scrivere qualcosa perché, con il passare del tempo, i ricordi che si hanno di certe esperienze diventano sempre più vaghi, la percezione del tempo cambia e il passato sembra essere sempre più simile a un sogno.

Così in questo blog condividerò dei ricordi tratti da vecchi diari di viaggio, pensieri, viaggi nuovi ed esperienze divertenti, nella speranza che altre persone come me che amano l’Asia possano sentirsi ispirate e sorridere. Sì, perché penso che nella vita se non si ride e non ci si diverte tutto il resto perda di significato.
Se volete potete cominciare dal Tibet, che è un po’ il mio cuore, o guardare altri video.
